Recensione di Calenda nel giardino di Leticia Blurb



Calenda nel giardino mi ha riportato alla mente il giardino segreto, una storia che ho amato e apprezzato in ogni versione. Di conseguenza, più andavo avanti a leggere e più provavo una sorta di commozione, una nostalgia che mi trascinava, cullandomi dolcemente.
Ho adorato e mi sono nutrita delle vivide descrizioni del giardino tanto che mi sono chiesta se l’autrice ha qualche forte legame con un posto in particolare e forse mi sbaglio ma le emozioni della bambina arrivano dritto al cuore. Seriamente, è impossibile non provare un sincero affetto per Calenda, così vivace e unica.

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Recensione di Dilogia degli ingranaggi 1 & 2 – Chiara Tremolada




Chiara è una delle mie più care amiche, una sorella, per essere più corretti. Non l’ho mai nascosto né negato ma questo non mi impedisce di essere obiettiva.
Mi sono avvicinata allo steampunk con la curiosità di un bambino che tramite una vetrina, osserva cose nuove e incantevoli. Sono rimasta affascinata in diverse occasioni dalla straordinaria capacità che la mente umana ha di fondere in modo così delizioso, passato, presente e futuro.
Stuzzica, pizzica, solletica. Eppur questo, non ho mai osato scrivere nulla in tal senso.
Chiara lo ha fatto e ha saputo dar vita a una storia piena di umanità, consapevolezza, forti contrasti e vivide sensazioni.
Ho amato fin dalla prima riga il protagonista, una persona in cui mi sono rispecchiata molto e per contro, ho detestato chi lo insultava, isolava e denigrava.
Ognuno di noi c’è passato in qualche modo e ognuno di noi, chi più, chi meno, può rispecchiarsi in lui.
Dargli supporto è istintivo. Così come è istintivo leggere senza posa, senza pensieri, senza domande. Parlo di quelle domande inopportune che interrompono bruscamente la lettura. Ti distraggono e impediscono di proseguire seramente.
Vuoi solo continuare questo viaggio alla scoperta di un mondo che sfido chiunque a non amare.
Ogni personaggio vi lascerà qualcosa di importante e passo dopo passo, vi condurrà verso strade ignote da cui non vorrete più fare ritorno.
Non credete a me. Leggete. Vi sfido a leggere. Lo trovate disponibile su Amazon in edizione cartacea e digitale. Plus, è possibile leggere tramite Kindle Unlimited.
Ho bisogno di aggiungere altro? Buona Lettura, viaggiatori!

Gli ingranaggi del tempo (Dilogia degli ingranaggi Vol. 1)

La porta del Passato (Dilogia degli ingranaggi Vol. 2)

Intervista a Giorgia Saolini!

Prima di tutto, grazie di aver accettato il mio invito! Benvenuta nel mio blog, Giorgia!


Una cosa che ho notato, osservando il tuo personale Linkfly, è questa frase: leggere, leggere sempre. La domanda scontata sarebbe quanto ami leggere ma no, voglio chiederti qual è per te la differenza fra scrivere e leggere. Ci sono degli autori che ti hanno ispirato e sono ancora un punto di riferimento?
Tantissimi, sia classici che contemporanei. Il primo in assoluto è stato Dante, credo che la sua influenza si capisca anche dal tipo di worldbuilding che ho creato per Fabulae Amoris, ma anche Cassandra Clare e Rick Riordan sono stati delle ispirazioni fondamentali e continuano ad esserlo.

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Intervista a Gianpiero Renda!

Ciao Giampy! Prima di tutto, bentornato! Lasciami dire che è un piacere riaverti qui! Sono passati circa due anni dalla precedente intervista e son cambiate un bel po’ di cose. Prima di tutto, le cose belle. Ovvero, finalmente, hai pubblicato il tuo romanzo fantasy! Come ci si sente?

Ciao! Sono contento anche io di essere di nuovo qui, grazie per l’opportunità!

È vero, è passato parecchio tempo e sono cambiate mooolte cose, anche troppe. Innanzitutto, il fatto che alla fine ho pubblicato da solo in self e mai scelta fu più azzeccata, non tornerei mai indietro.

Allora, a due mesi dall’uscita ti posso dire che è bello e mi fa sentire bene. Ho lavorato talmente tanto a questa saga che mi sembra ancora un sogno che il primo volume sia uscito, specie dopo tutte le disgrazie accadute. L’ansia è sempre lì, ma quello perché sono io a essere fatto così, però è una cosa che mi rende felice e sono contento di questo piccolo traguardo!

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Intervista a G.B. Nefe per L’Eredità dell’Impero!

Benvenuta nel mio blog! Sono davvero contenta che tu abbia accettato il mio invito! Ti conosco da diverso tempo come accanita lettrice, sopratutto di libri fantasy e sei arrivata anche a scriverne uno! Prima di tutto, complimenti! Partiamo dall’inizio, com’è nata l’idea di aprire una pagina dedicata ai libri su Instagram?

Buonsalve,

Faccio una breve premessa: non sono una lettrice di fantasy di vecchia data. Negli anni ho letto soltanto l’immancabile Signore degli Anelli e Le Nebbie di Avalon. In seguito, vari libri di pessima realizzazione, o per cui ero completamente fuori target, mi hanno fatto desistere dalla lettura del genere. Mi sono riavvicinata al fantasy, specialmente epic, quando è esploso il fenomeno di The Witcher. Doveva essere il 2020. Da allora ne ho letti parecchi.

Per rispondere alla domanda principale: sarò sincera, quando mi sono affacciata al mondo del bookstagram (era circa Luglio 2021) completamente all’oscuro delle sue dinamiche. Fino ad allora prestavo scarso ascolto ai social quando si parlava di libri, preferendo comprare direttamente in libreria o spulciavo nei forum per qualche chicca vintage. Ho aperto la mia pagina per lo sfizio di condividere la mia passione. Non sapevo di collaborazioni, gruppi di lettura e, purtroppo, neppure del movimento nascente del fantasy made in Italy. Possiamo dire che un pomeriggio mi annoiavo in modo particolare e da lì è cominciato tutto.

È da una vita che volevo chiedertelo… Sei conosciuta come “La Sedicesima Lettrice”. Qualche collegamento inerente a “La Sedicesima Luna?”

Ci hai preso. Visto che era un progetto campato per aria e con scopi poco seri, non avevo mica pensato a un nome per la pagina. Ho fissato il vuoto per un po’, poi ho fissato la libreria e ho visto la mia vecchissima edizione di quel libro. Devi sapere che mi piacque davvero tanto quella saga da adolescente (stendiamo un velo pietoso sull’ultimo volume) e che non ho mai più trovato qualcosa che avesse le stesse vibes e la stessa atmosfera.

Ci siamo riscaldati un po’, ora finalmente la domanda che tanto aspettavo. Il tuo libro! Come si chiama e qual è la trama?

L’Eredità dell’Impero. Ti lascerò la quarta che sono una frana nelle sintesi, davvero.

L’ultimo Imperatore elfico è morto senza lasciare discendenti e ha portato con sé i segreti della propria reggenza, dalle cui ceneri sono fioriti i regni degli uomini. Ma seicento anni dopo dalla fine del suo dominio, dalle sabbie del passato emergono le rovine dell’antico impero e l’ordine del mondo vacilla.

Zefiel è infatti l’erede segreto del Lignaggio Imperiale, e vive nascosto da un enclave di Guardiani. Un tradimento, però, lo rivela al mondo costringendolo alla fuga, mentre il fuoco ribelle degli imperialisti si riaccende causando attacchi terroristici in tutta Mythoma per ristabilire l’antico impero.

A gettare ancora più mistero su questi avvenimenti è però il mutare della natura, sempre più alterata da stagioni impazzite e anomalie ambientali. Guidato dai segreti della sua stirpe, tra cui il misterioso Marchio del Pianto, Zefiel sarà costretto a indagare sui mutamenti del mondo, scansando le minacce dei regnanti sempre più braccati dagli imperialisti e combattendo contro doveri sconosciuti ereditati dal suo lignaggio.

Nel viaggio per scoprire i segreti della propria discendenza, Zefiel capirà che miti e leggende sono parte di una trama ben più insidiosa, e che le divinità non sono che i contorni di ideologie che rischiano di soffocare non solo il suo destino, ma Mythoma stessa.

Di quanti volumi verrà composta?

La saga sarà composta di tre volumi. Più in là non mi spingerò. Anzi, in futuro credo che inizierò una felice produzione di autoconclusivi. Una saga è un’idea bellissima finché non ti tocca scrivere il secondo volume.

Non sono per niente stressata, davvero. Ma l’amore dei lettori ripaga sempre lo sforzo e la fatica.

Per la creazione dei personaggi e delle scene, ti sei ispirata a qualche evento particolare?

Come dico spesso, gran parte dei personaggi a esclusione del protagonista, mi facevano compagnia già da un po’. Ad esempio la Regina Oniria e il Cavaliere Andrej venivano da un progetto narrativo del 2017, miseramente naufragato. Personaggi vecchi, storia completamente nuova. Spero non si siano sentiti troppo a disagio nel cambiare universo.

Zefiel è nato per questa storia. Non doveva essere il protagonista, ma mi sono resa conto che la sua indole dolce e pacifica collimava molto bene col tema della saga. E poi mi piaceva un sacco il suo nome. Suona bene, non trovi?

Per la storia in sé mi sono ispirata a una tavola antica che ho visto in un museo nella mia zona. Non ne ho mai mostrato il contenuto, ovviamente, tranne alla mia editor. Sarebbe uno spoiler immenso.

Cinque ragioni per leggerlo!

Bella domanda. Chissà se ho una altrettanto bella risposta.

Mi rifarò alle recensioni che ho ricevuto.

Se si desidera un’avventura in un mondo ben delineato dall’atmosfera suggestiva.

Se si è appassionati ai fantasy vecchio stampo, con lunghi viaggi, elfi e nani ma si vogliono trovare delle riflessioni su problemi moderni, come il razzismo e il cambiamento climatico.

Se piacciono i personaggi grigi, che proprio non si decidono a essere buoni o cattivi, e particolarmente approfonditi.

Se non si cerca un protagonista che si lancia senza pensieri sulla morte per onore e gloria, ma se il lettore vuole seguire il cammino di qualcuno molto più simile a sé stesso, schiacciato da ciò che la società pensa di lui e da una missione che davvero non voleva intraprendere.

Oh, giusto. Un fantasy in cui le donne non sono impegnate a cucire ma sono guerriere, regine, personaggi forti e indipendenti. Dove le loro controparti maschili condividono l’unica stessa fragilità, quella del cuore. L’amore, il senso di colpa, l’incapacità di perdonarsi…

Sarai presente a qualche fiera o evento?

Dovremmo organizzarci proprio in questi giorni col mio solito gruppo. Non penso ci muoveremo dal nostro bacino di interesse, quindi fiere probabilmente in Campania e in Puglia. Per gli amici di Napoli, dovrei farmi una passeggiata al Comicon quest’anno, semmai volessero farmi un salutino.

Progetti Futuri?

Fantasy autoconclusivi. Ma prima termino la saga, per rispetto dei lettori. Ho un paio di idee che sono meno che abbozzate. Ma non andrò di fretta. Un po’ perché lanciarsi a scrivere la prima idea che viene in mente non è mai saggio, un po’ perché credo ci siano troppi scrittori e pochi lettori in Italia. Non c’è bisogno che anche io intasi il panorama con prodotti frettolosi giusto per la voglia di pubblicare. Dedicherò il mio tempo al supporto per i colleghi, leggendo quanto più possibile. Il cambiamento passa per le piccole cose.

Ora, una domanda un po’ brusca. Credo che non ti sia sfuggito che non tutti amano il fantasy. Molti booklogger hanno perso followers e c’è chi ha ricevuto veri e propri attacchi. Ne avevo parlato diverso tempo fa in questo articolo. C’è qualcosa che vorresti dire a riguardo?

Queste cose mi fanno sempre fare il sangue amaro. Gatekeeping anche a livello di letteratura. Non siamo veri lettori se non indugiamo nella lettura di classici abitualmente, se proviamo a spaziare.

Vorrei ricordare che la mia amatissima Jane Austen ai suoi tempi era demonizzata perché scriveva fiction e non saggi, e c’era la vera e propria moda (ampiamente derisa ne L’abbazia di Northanger) di criticare le ragazze se indugiavano in letture “frivole”. Quelli che adesso definiamo classici e alta letteratura, ai loro tempi, molto spesso, vennero bocciati dalla critica e dalla morale comune.

I libri moderni sono “commerciali”. Suppongo che i cafè letterari e le correnti di pensiero non fossero un modo per scrivere testi che rispecchiavano la moda del momento. Se gli scrittori seguivano sempre e solo l’ispirazione del momento, senza influssi dalla società, perché possiamo racchiudere vari testi in vari movimenti? Manierismo, Romanticismo, Scapigliatura…

Potrei parlarne a lungo, ma la chiudo con quieta rassegnazione ai piccoli dolori della vita: si è sempre ghettizzato, la gente cambia quando cambiano le mode (Mia Martini ci aveva visto giusto con quella canzone, giustissimo) e, sopratutto, la gente tende a riunirsi in sottogruppi elitari.Se hai la mia età e guardavi anime e giocavi ai videogame alle superiori, hai assistito a vari fenomeni di presa in giro e bullismo. Adesso vanno di moda entrambe le cose, quindi sei figo se sei un videogiocatore. Però poi ti fanno gatekeeping nella community stessa dei videogiocatori: non sei un vero videogiocatore se non conosci Ghost ‘N Goblins e i vecchi giochi per lo SNES, ma ti dedichi a videogame moderni, tipo Dark Souls.

Funziona così. L’unica nostra arma è non partecipare alla violenza con altra violenza, non permettiamo alle azioni di un altro di influenzare le nostre.

Per concludere, ti ringrazio ancora una volta di avermi dedicato un po’ del tuo tempo! Chiuderei, se possibile, con una citazione tratta dal tuo romanzo.

Grazie a te. Non so se ho davvero parlato del romanzo o ho perso il focus come al mio solito. Comunque, erano domande che davano spunti interessanti per le risposte.

Potrei scegliere una frase molto profonda ma, stavolta, dopo la triste questione dei circoli di lettura elitari, meglio qualcosa di simpatico.

Non ti fidare di quelli che fanno gli spavaldi. Quelli che vivono a lungo hanno paura. Solo i morti non ne hanno, e io, per esempio, non ci tengo a diventarlo”

Disponibile su Amazon!

Edizione KindleEdizione Cartacea

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Piccola Promo di Teriel Donovan:

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La storia di un cucciolo di Galago!

Nota di Wikipedia: Si tratta di animali lunghi al massimo una quarantina di centimetri, almeno metà dei quali rappresentata dalla coda, che può essere ricoperta di pelo sia totalmente che solo nella parte distale, a seconda della specie. Il colore del pelo può andare dal rossiccio, al grigio, al nerastro. Gli occhi sono grandi e vispi, le zampe possiedono mani dai polpastrelli rigonfi che permettono a questi animali movimenti agilissimi e silenziosi al tempo stesso.

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Duemila giorni con i Lupi

In tutti gli anni trascorsi col branco non ero mai stata così vicina a un lupo che ululava. I nostri corpi si sfioravano e l’aria intorno a noi vibrava della potenza della sua voce. Ero così rapita da quel suono e così a mio agio con Kamots che feci un gesto del tutto istintivo. Allungai una mano e la posai delicatamente sulla sua gola. Lui non batté ciglio. Con la testa all’indietro e gli occhi chiusi, continuò a elevare il suo canto verso il cielo. Fu qualcosa di magico. Sentii la vibrazione risalire il mio braccio, percorrere tutto il mio corpo e scaricarsi nel terreno. Chiusi gli occhi anch’io e lasciai che quel suono fluisse dentro di me finché gradualmente il lupo non smise di ululare. Sarò sempre grata a Kamots per avermi permesso di condividere con lui un momento così intimo, perché ho sempre considerato prezioso il loro ululato.Cit. Duemila giorni con i lupi di Jamie & Jim Dutcher.

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